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Infedeltà aziendale: frode occupazionale
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
La crisi non risparmi nessuno ed è proprio in queste circostanze che si aggrava il fenomeno delle frodi interne alle aziende.
L'onestà dei propri impiegati, manager e persone che occupano posizioni apicali è un fattore fondamentale per la competizione nel mercato globale. I casi di abuso della propria posizione non sono affatto rari, l'utilizzo della propria posizione di lavoro per trarre un beneficio personale attraverso un uso scorretto delle risorse e dei beni aziendali rappresenta una frode ai danni dell'azioneda. La stima delle perdite dovete a frodi interne in area Euro e neli USA è nell'ordine del 5% dei ricavi annuali di ciascuana azienda.
Le frodi Interne, classificate da Association of Certified Fraud Examiners, come frodi occupazionali, minacciano maggiormente le piccole aziende meno dotate di strumenti di controllo e quindi più vulnerabili. E' un fenomeno che copre indiscriminatamente tutti i settori, dal quelli finanziari a quelli industriali, fino alle agenzie governative e alle aziende manifatturiere.
Più alto è il livello aziendale di chi compie una frode, maggiore la dimensione della perdita. Le frodi che possono essere condotte vanno dalla corruzione: il passaggio di tangenti, donazioni illecite, alterazione bandi gara; all'appropriazione di beni aziendali: denaro, rimborsi alterati, ma anche uso illecito di cellulari, telefoni e macchine aziendali. Fino a giungere alle alterazioni contabili.
L'adozione di processi di audit uniti all'applicazione di tecniche di computer e financial forensics permettono di identificare, tracciare e cristallizzare le evidenze o le tracce telematiche di frodi condotte contro l'azienda, presenti su computer, cellulari, email, software gestionali, database.
Snowden: errori dei media e verità nascoste
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
L'unica verità sul caso Snowden è che i media hanno creato più clamore dei dati del caso stesso. Snowden è stato fatto passare per uno 007, per un analista dell'NSA ma era ed è stato solamente un sysadmin. E il modo rocambolesco e privo di ogni astuzia strategica in cui sta gestendo la sua fuga lo testimonia, uno 007 non avrebbe fatto i passi che ha fatto lui, a partire dalla scelta di Hong Kong, fino alla fuga in Russia. Per non parlare delle accuse rivolte dalla UE agli USA di spiare tutto il mondo, per poi scoprire che anche gli inglesi spiavano, (http://gossip.libero.it/focus/26020751/datagate-nuove-rivelazioni-di-snowden-anche-l-intelligence-inglese-spia-tutto-e-condivide-i-dati-con-l-agenzia-nsa/nsa/?type=naz) , e che i francesi facevano lo stesso (http://247.libero.it/rfocus/18282031/1/le-monde-anche-francia-spia-email/) non mi stupirei di scopire nei prossimi giorni che anche gli irreprensibili tedeschi spiano tutti.
Insoma di errori, di falsità, di ipocrisia da quasi un mese si riempono giornali e le pagine web; non un giornalista, non un giornale che abbia valutato e verificato i dati pubblicati e le fonti. Forse i dati veri potrebbero essere talmente banali e poco significativi che non farebbero notizia e non varrebbe la pena di parlarne...
Data gate: l'ipocrisia della UE
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
Datagate: veramente i capi di stato UE erano ignari di essere spiati? e siamo sicuri che loro stessi non spiino gli USA? La cosa che mi ha veramente stupito in questa storia è l'ipocrisia dei capi di stato UE, che si sono mostrati sorpresi di scoprire che gli USA ne spiavano sia le comunicazioni anche mediante le vecchie cimici. Ma i nostri capi di stato, recitano una parte o veramente sono ignari di tutto ciò?
Nelle aziende serie, in cui l'informazione e le decisioni hanno un valore strategico, prima del consiglio di amministrazione si fa fare una bonifica da cimici, spesso la stanza del Direttore Generale viene passata al controllo cimici almeno una volta alla settimana: come si può credere che nelle ambasciate e negli uffici della UE non si facesse bonifica delle cimici? che nessuno avesse il minimo sospetto? Se fosse vero saremmo davanti veramente a funzionari di stato certamente all'altezza del loro compito.
Le parole della Viviane Reding pongono oltremodo qualche dubbio sulla correttezza della UE “I partner non si spiano l’uno con l’altro". Questo significa che anche l'Europa spia gli States? Tutti spiano ma nessuno lo vuole ammettere, del resto anceh se "amici" ognuno ha diritto a tutelare i propri interessi commerciali e a proteggere il proprio popolo, o forse no?