Perizie informatiche forensi, indagini e investigazioni informatiche forensi, cyber security, compliance aziendale e GDPR
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Legittimo l'uso delle videocamere il licenziamento del dipendente che ruba in azienda, se prova di tale condotta è offerta dalle riprese delle videocamere, No all'applicazione dell'art. 4 statuto lavoratori.
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
Con la sentenza n. 22662 dell’8 novembre 2016 la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, torna ad affrontare il tema del rapporto tra i controlli difensivi posti in essere dal datore di lavoro e la legittimità del licenziamento disciplinare intimato al lavoratore dipendente.
anche nel caso in cui i controlli difensivi siano posti in essere attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza essere finalizzati alla tutela del patrimonio aziendale o comunque ad impedire la commissioni di furti o altri atti illeciti.
Con la sentenza la Corte di Cassazione afferma che l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori, nella stesura vigente all’epoca dei fatti, non si applica ai controlli mirati a prevenire e rilevare comportamenti posti in essere dai lavoratori ma estranei allo svolgimento delle funzioni ad essi assegnate con il contratto di lavoro sottoscritto.
Ancora una volta si conferma quanto in giurisprudenza è assodato in merito ai controlli difensivi.
Dalla Corte di Cassazione conferma la legittimità e correttezza delle indagini informatiche forensi su computer, posta, smartphone e telecamere quando operate all'interno delle indagini difensive a tutela del patrimonio.
Di sequito il testo integrale della sentenza di cassazione: http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20161108/snciv@sL0@a2016@n22662@tS.clean.pdf
Cassazione Penale: sì all'uso delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza anche se conservati oltre il termine previsto dalla legge
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
Con La sentenza n. 43141 la Cassazione Penale conferma la condanna in primo e secondo grado di alcuni ricettatori, ripresi dall’impianto installato allo sportello di un bancomat intenti a prelevare con carta di pagamento di provenienza furtiva. Il ricorso in Cassazione dei responsabili ha riguardato principalmente la contestazione dell’uso dei fotogrammi delle telecamere a circuito chiuso da parte del giudice durante il processo penale, in violazione di legge.
La Cassazione ha ritenuto infondata la deduzione relativa all’inutilizzabilità del filmato del sistema di sorveglianza “in quanto conservato per un tempo superiore a quello consentito dalla legge atteso che,
per un verso il documento filmato era stato formato in maniera legittima sicché è stato correttamente recuperato nel processo penale e, per altro verso, la tutela accordata dalla legge alla riservatezza non è assoluta e cede dinanzi alle esigenze di tutela della collettività e del patrimonio”.
Ha inoltre affermato che tali esigenze possono essere conseguite anche attraverso le videoriprese effettuate con telecamere installate all’interno dei luoghi di lavoro al fine di esercitare un controllo a beneficio del patrimonio aziendale. Infatti, il divieto posto dallo Statuto dei Lavoratori riguarda il diritto alla riservatezza dei lavoratori e non si estende sino ad impedire i controlli difensivi del patrimonio aziendale (Cassazione, Sezione V, 12 luglio 2011, n. 34842).
Si quindi ai perizie e accertamenti tecnici informatici, di digital forensics, su sistemi di videosorveglianza anche ove i dati siano conservati oltre i termini, ma sopratutto in azienda quando la finalità è la tutela del patrimonio aziendale
Qui il testo della sentenza http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20161014/snpen@s20@a2016@n43414@tS.clean.pdf
Cassazione controllo pc aziendale
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
La Sentenza n. 22313 del 3 novembre 2016 la Corte di Cassazione fa finalmente chiarezza sulla legittimità dei controlli svolti sugli strumenti aziendali.
La Suprema corte è tervenuta in merito alla licenziabilità di un lavoratore a seguito del controllo del terminale aziendale da lui utilizzato per svolgere la sua mansione ma anche per scaricare materiale pornografico.
Nel caso di specie la Suprema Corte, contrariamente ai giudici di primo e secondo grado, dichiara legittimo il licenziamento in quanto non si configura un controllo a distanza ma una verifica degli strumenti aziendali, stante anche il rischio che l’azienda sia penalmente perseguibile, se lo strumento aziendale viene usato per fini illeciti.
Il controllo degli struemnti aziendali,nel rispetto della privacy delle persone, eseguito con proporzionalità e non eccedenza, ai fini della repressione di reati non rappresenta un controllo a distanza ed è quindi.
Da anni consigliamo ai nostri clienti una attività di Forensics Audit, che preveda quindi anche l'esame forense del computer per recuperare il materiale occultato o cancellato volontariamente.
Tale piano di Forensics Audit viene svolto con la finalità unica della verifica del rispetto della normativa dlgs 231, con esame a campione di stazioni di lavoro e di aree condivise dei file server.
La sentenza è disponibile sul sito della cassazione questo link http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20161103/snciv@sL0@a2016@n22313@tS.clean.pdf