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Le chat come prova: utilizzare messaggi WhatsApp, Telegram etc.. in un processo
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
Come utilizzare i messaggi Whatsapp ai fini probatori
I messaggi di chat come WhatsApp, Telegram etc.. possono essere utilizzati in un processo come strumento di difesa o come atto di accusa.
Nel 2017 e nel 2018 la Suprema Corte di Cassazione ha precisato che le conversazioni avvenute mediante WhatsApp costituiscono una forma di memorizzazione di una fatto storico, comparabile ad una prova documentale.
In altri termini, la conversazione avvenuta su WhatsApp è la rappresentazione documentale di un fatto realmente avvenuto, pertanto la chat può essere utilizzata in un processo penale, ma solo a determinate condizioni, ovvero le chat siano estratte dalla copia forense del dispositivo da cui provengono.
La Suprema Corte si sia pronunciata in merito a WhatsApp in un processo Penale è chiaro che tali valutazioni di autenticità e veridicità richiamate dalla Suprema corte valgano anche per altri sistemi di messaggistica come Telegram, Signal, WeChat etc.. nonché in ambito civile
la mera stampa di screenshot o la trascrizione delle chat non fornisce al giudice della prova della genuinità e corrispondenza a quanto presente sullo smartphone.
Se siamo vittime di reato è consigliabile richiedere, quanto prima, di effettuare una copia forense dello smartphone ad un consulente informatico forense, in modo da preservare le fonti di prova e produrle come elemento probatorio.
La copia forense è, dunque, l’esatta duplicazione, senza perdita di dati e senza alterazione, di tutta la memoria dello smartphone.
Lo smartphone è il testimone per eccellenza in molti processi, ma rispetto ai tempi processuali potrebbe danneggiarsi, potrebbe andare smarrito o distrutto, come del resto potresti cambiare modello, per questo è importante agire con tempestività per effettuare quanto prima una copia forense dello stesso
A livello aziendale quando si dismette o si sostituisce un telefono aziendale è consigliabile effettuare una copia forense dello stesso da tenersi a disposizione per un certo periodo di tempo a tutela dell'azienda.
Se avete bisogno usare delle chat in un procedimento giudiziario, contattateci telefonicamente al 3487920172 oppure inviaci un’email a info@studiofiorenzi.it
Cassazione conferma sentenza per diffamazione
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- Scritto da Alessandro Fiorenzi
Confermata la sentenza della Corte di Appello di Bari del marzo 2018 che ha riconosciuto un danno nei confronti dell’ex governatore pugliese
La Corte di Cassazione ha confermato, rendendola definita, la sentenza con cui la Corte di Appello di Bari, nel marzo 2018, aveva condannato Vittorio Sgarbi a risarcire l’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per averlo diffamato nel corso di una trasmissione televisiva.
La suprema Corte ha così rigettato il ricorso presentato da Sgarbi, riconoscendo i toni e i contenuti diffamatori usati durante il programma 'Ora ci tocca anche Sgarbi', andato in onda su Rai 1 il 18 maggio 2011, nel quale era stata associata la politica 'green' della Regione Puglia ad episodi di illegalità
SF Security & Forensics esegue acquisizioni forensi e svolge perizie su reati di diffamazione e ingiuria a mezzo Internet, social netwokr,smartphone, social App, multimedia channel
Incidenti stradali: prove dalle timeline degli smartphone coinvolti
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- Scritto da Administrator
Incidenti stradali: prove dalle timeline degli smartphone coinvolti
L'analisi di uno Smartphone può essere determinante per comprendere le dinamiche di un incidente stradale.
Spesso gli incidenti nascono per una distrazione in particolare nell'uso degli Smartphone.
Lo Smartphone tiene un registro di quasi tutte le azioni intraprese dall'utente o tentate, nel caso di un incidente può diventare il miglior testimone di prima , mano. La Cronologia attività è attualmente disponibile per Android a partire dalla versione 5.0 nonché per i dispositivi di Apple.
I dati che si possono estrapolare dalla cronologia delle azioni svolge sono, iù o meno completi a seconda della versione di Android o Apple:
- Ora: data e ora dell'azione
- Nome applicazione: nome dell'applicazione in esecuzione sul dispositivo
- Nome applicazione interno: identificativo univoco dell'applicazione in esecuzione sul dispositivo alla data e all'ora specificate
- Nome attività interna: nome interno dell'attività eseguita sul dispositivo alla data e all'ora specificata, ad esempio: com.android.launcher2.Launcher, com.samsung.sdm.ui.ActivationFail
- Tipo: tipi di eventi che rappresentano la modifica dello stato dell'applicazione, ad esempio:
- Passa allo sfondo (l'utente non ha interagito con l'applicazione in un determinato momento, l'applicazione è stata spostata sullo sfondo perché l'utente ha iniziato a utilizzare un'altra applicazione o perché l'utente ha interrotto l'interazione con il dispositivo e lo schermo è spento).
- Sposta in primo piano (l'utente ha interagito con l'applicazione in un determinato momento, ad esempio lo ha aperto e ha iniziato a utilizzare).
- Cambio di configurazione (la configurazione del dispositivo è stata modificata).
- Nessuno (significa che nessuno dei tipi di eventi precedenti è applicato all'applicazione in questione).
Per poter condurre una analisi efficace dello Smartphone è importante che sia svolta nell'imminenza dei fatti o perlomeno che il cellulare non sia più usato intensamente. Infatti se il telefono viene usato intensamente i dati che potranno essere recuperati saranno limitati ad un intervallo di tempo anche minore di una settimana, se invece il dispositivo non ha un uso intensivo, i dati conservati possono arrivare anche ad un mese.
La ricostruzione della timeline degli eventi può essere determinante per comprendere se, quale dei soggetti, era intento all'uso del cellulare nel momento dell'incidente.